Massobrio (IlGolosario): “Il mio sogno? La Douja come casa di chi debutta”

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“Giornalisti e tecnici hanno visioni diverse, e la sintesi di queste due visioni ha portato a questi Oscar della Douja, che mi hanno molto colpito”. I vini vincitori hanno ottenuto quasi l’unanimità, “alcuni non hanno sfondato solo per divergenze di opinione”. Livello altissimo a questa Douja, come confermato dallo stesso giornalista Paolo Massobrio, curatore della celebre guida IlGolosario, per la prima volta coinvolto nelle commissioni giudicatrice della super selezione del Concorso.

“Ho un sogno, e cioè che alla 50esima Douja si possa dire che questa è la casa di debutta, dell’Italia che lavora, che viene fuori, dei giovani. Così il premio della Douja si può connotare in un contenuto che non è più territoriale, che interessa sempre meno, ma un contenuto invece che guarda all’imprenditoria italiana, piemontese e astigiana, che ha una casa ad Asti”.

Massobrio di dice ottimista rispetto al futuro del vino: “Lo vedo bene, soprattutto perché i dati indicano un buon apprezzamento soprattutto sui mercati esteri“. E riguardo al caso Italia, “il futuro lo vedo come lo vedevo trent’anni fa, quando feci una battaglia in cui mi trovai di fianco anche personaggi illustri dell’enogastronomia come Luigi Veronelli. Sostenevamo che dovevamo puntare sui nostri vitigni autoctoni e non internazionali. Oggi i vini autoctoni sono un modo per affrontare la globalizzazione, per andare nel mondo con una distinzione”. Dimostrazione che aveva ragione…

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