Tutto l’Astigiano, il Monferrato e il Piemonte delle eccellenze vitivinicole, enogastronomiche e culturali rappresentate alla conferenza-evento di lancio della cinquantunesima edizione della Douja D’Or, salone nazionale di vini selezionati che costituisce per Asti e per il territorio piemontese la punta di diamante e una grande vetrina affacciata sulla comunicazione nazionale.
Dopo il concorso enologico nazionale che si è chiuso lo scorso aprile con oltre 800 campioni di bottiglie di vino ricevute e assaggiate dai degustatori dell’ONAV, primo fra tutti il Presidente Vito Intini che ha sottolineato la grande qualità dei campioni ricevuti quest’anno, con ben 299 bottiglie premiate, 48 Oscar della Douja e alcune menzioni speciali per i vini astigiani, si entra ora nel vivo del “Settembre Astigiano”.
A fare gli onori di casa il Presidente della Camera di Commercio, Renato Goria, che nella sua introduzione ha sottolineato “il grande valore di patrimonio immateriale per gli eventi del Settembre Astigiano. Una tradizione lunga mezzo secolo da conservare, difendere e valorizzare in un dialogo costante tra memoria e innovazione. Tradizione e modernità”.
L’evento si è aperto con la proiezione dello spot promozionale della Douja D’Or che sta passando sulle reti nazionali Rai 3 e La7. “In soli 15 secondi il meglio del territorio di Asti e della sua provincia in tutte le sue sfaccettature. Il vino, certo, ma senza dimenticare il territorio, la natura, la gastronomia e il turismo. Voci fondative dell’economia locale” precisano dalla direzione della Camera di Commercio.
Filippo Mobrici, Presidente di Piemonte Land of Perfection, realtà che riunisce i 10 Consorzi di tutela del Piemonte, nonché Presidente del Consorzio Barbera D’Asti e Vini del Monferrato, ha sottolineato come questa edizione della Douja rappresenti davvero una grande novità grazie alla presenza, in Piazza San Martino, degli stand per la degustazione del Vini dei Consorzi di tutela piemontesi. Una bella occasione di promozione e commercializzazione del meglio della produzione vinicola regionale. “Asti e la Douja, ha detto, diventano per dieci giorni il centro di eccellenza dove degustare tutti i vini del Piemonte”.
È stata poi la volta del Presidente Secondino Aluffi e del Direttore Davide Rosa, in rappresentanza dell’Agenzia di formazione professionale Colline Astigiane di Agliano. La scuola ospita infatti, nella sua sede di Asti, poco distante da Palazzo Ottolenghi, l’edizione del Piatto&Dolce d’Autore, rassegna dedicata ai migliori chef e pasticceri della provincia di Asti che presenteranno ogni sera un piatto e un dolce speciali ispirati alla tradizione culinaria del Monferrato. Agli allievi della scuola sarà affidato il servizio di sala, “bel segno di una collaborazione tra diverse realtà del territorio che si va sempre più consolidando, nonché grande esperienza formativa per i nostri ragazzi” – spiega Aluffi.
Giuliano De Giovanni (Presidente UNPLI Piemonte), Luisella Braghero (Presidente UNPLI Asti) e Bruno Verri (Consigliere nazionale UNPLI) hanno voluto porre l’accento sul “grande patrimonio culturale e memoriale delle Pro loco. 6.000 associazioni in tutta Italia. E Asti, con i suoi 44 anni di emozioni vissute al Festival, rappresenta un modello a livello nazionale”. Eleonora Norbiato, Segretario generale UNPLI Piemonte ha spiegato l’importanza di “trasmettere al mondo la narrazione del territorio”. Senza nascondere una indubbia difficoltà nel gestire il cambio generazionale nelle pro loco. “Non è facile fare pro loco, certo. Ma invitiamo i giovani a seguirci”.
Luca Mogliotti, Presidente ATL Asti Turismo, ha richiamato i dati sui flussi turistici, in crescita per la provincia di Asti. “Dati certamente positivi che spronano ad un sempre maggiore impegno anche da parte della città capoluogo”.
La consigliera regionale Angela Motta ha confermato anche per questa edizione i treni speciali organizzati in collaborazione con Ferrovie dello Stato.
Maurizio Spandonaro, direttore Unione Industriale, ha voluto portare il suo saluto sottolineando “l’impegno dell’Unione nell’organizzazione della Rassegna dei Vermouth e dei vini aromatizzati”.
Attenzione alla sicurezza, tema caldo visti i recenti fatti di cronaca, sottolineata con dovizia da Roberta Panzeri, Segretario generale della Camera: “abbiamo sempre avuto molta attenzione per la sicurezza, e quest’anno ancora di più. In conseguenza degli eventi tragici che si sono verificati negli ultimi tempi, viene chiesto ulteriore impegno e sacrificio da parte di tutti i soggetti coinvolti. E’ stato fatto un grande lavoro con tutte le forze di pubblica sicurezza che ha portato ad alcune importanti novità rispetto al passato e all’introduzione di misure che possono apparire più restrittive, ma che servono a garantire maggiore sicurezza”.
È stata poi la volta degli sponsor. Il Presidente Goria ha voluto ringraziare sia la Fondazione sia la Cassa di Risparmio di Asti per il fondamentale contributo.
Mario Sacco, Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, ha spiegato come “in pochi altri territori si riesca a costruire una collaborazione pubblico-privato di così alto profilo. Vino, cultura, territorio, turismo, economia. Parole che per Asti rappresentano mezzo secolo di esperienza. Questi sono eventi da tenere in altissima cura e considerazione”.
Isidoro Albergucci, responsabile comunicazione Cassa di Risparmio di Asti, ha portato i saluti del Presidente e del Direttore generale dell’Istituto bancario astigiano e ha voluto insistere su come “il contributo non sia concesso solo in chiave filantropica o di mera sponsorizzazione. La Cassa di Risparmio si sente ed è un vero partner del Settembre Astigiano. Una grande occasione di visibilità per l’Istituto che ha rinnovato la sua fattiva collaborazione con una presenza forte durante tutta la manifestazione”.
A chiusura della conferenza il Presidente Goria, prima dei saluti e dei ringraziamenti, ha voluto tranquillizzare tutti intorno al tema della riforma delle Camere di Commercio. “Asti si accorperà con Alessandria. Ma questo non ci farà che essere più grandi e impattanti. La nuova Camera conterà circa 83.000 aziende per 11 miliardi di fatturato annuo. Una fusione che porterà beneficio anche al Settembre Astigiano: alla Douja D’Or, al Festival delle Sagre e al Palio di Asti”.
L’appuntamento è per venerdì 8 settembre alle 19 presso Palazzo Ottolenghi per l’apertura al pubblico della 51° edizione del Salone Nazionale di Vini Selezionati Douja D’Or.
L’Ossolano è la principale espressione casearia dell’estremo nord del Piemonte, prodotto dal latte di vacche nate, allevate e nutrite esclusivamente nelle valli di Anzasca, Antrona, Divedro-Antigorio-Formazza, Isorno e nella Valle Vigezzo, entità geografiche che si aprono nella Val d’Ossola.
Il formaggio “Toma Piemontese”, formaggio prodotto esclusivamente con latte di vacca, ha origini che risalgono all’epoca romana, ma solamente documenti dell’anno mille riportano citazioni che lo identificano precisamente, figurando soprattutto nei “pastus” distribuiti ai poveri o ai lavoratori subalterni, tanto da convalidare l’ipotesi di un suo uso, almeno in questi periodi iniziali, caratteristico dei ceti popolari; pare infatti andassero per la maggiore formaggi particolarmente piccanti e detti “formaggi dei poveri”.
Il Salame Piemonte ha forma cilindrica, o incurvata per le pezzature più piccole, è compatto e di consistenza morbida che deriva dalla breve stagionatura. La fetta si presenta compatta e omogenea di colore rosso rubino. Il profumo è delicato di carne matura stagionata, di vino e di aglio. In particolare, l’aggiunta del vino derivante da uve Barbera, Dolcetto e Nebbiolo conferisce al prodotto un terroir unico e particolare.
La Robiola di Roccaverano, è un formaggio fresco sottoposto a maturazione, o affinato e per la sua produzione si adopera latte crudo intero di capra, di pecora e di vacca, proveniente esclusivamente dall’area di produzione. Le origini risalgono ai Celti che producevano un formaggio simile al prodotto attuale. Con l’avvento dei Romani il formaggio assunse il nome di “rubeola”. Ma l’importanza della “Robiola” venne evidenziata in un manoscritto del 1899, fra le notizie storiche di interesse politico: nel Comune di Roccaverano venivano tenute cinque fiere annue, durante le quali si vendevano per l’esportazione “eccellenti formaggi di Robiole”. L’alimentazione degli ovi-caprini e delle vacche è ottenuta anche dal pascolamento degli animali e dall’utilizzo di foraggi verdi e/o conservati che si ottengono dai prati e prati-pascoli ricchi di numerose piante aromatiche ed officinali. Sono proprio queste specie spontanee di erbe officinali o comunque capaci di avere qualità particolari che costituiscono un alimento di alta qualità per gli allevamenti ovini e caprini, nonché per il bestiame bovino e che con i vari profumi ed aromi fanno assumere alla “Robiola di Roccaverano” una fragranza che lo distingue da ogni altro formaggio.
Il formaggio “Raschera”, formaggio prodotto da latte vaccino, con eventuali aggiunte di latte ovino o caprino è storicamente presente nella provincia di Cuneo e richiama il nome del Lago Rascherà, nell’area prospiciente la zona del Monregalese, da cui si è diffusa la produzione del formaggio che ha conservato le caratteristiche originarie, legate ad una tecnica consolidata.
La «Nocciola del Piemonte» o «Nocciola Piemonte» designa il frutto in guscio, sgusciato o semilavorato della varietà di nocciolo «Tonda Gentile Trilobata » ed ha sapore finissimo e persistente e polpa croccante.
Il formaggio “Murazzano”, formaggio di latte ovino, che può essere integrato con latte vaccino, è storicamente presente nella provincia di Cuneo e richiama il nome del Comune di Murazzano che ne è il centro maggiore di produzione.

Il Castelmagno prende il suo nome dal santuario dedicato a San Magno presente nel comune omonimo. Le origini sono antichissime: le prime forme furono prodotte già nel XII secolo e il primo documento ufficiale che registra la sua esistenza è una sentenza arbitrale in cui il Comune di Castelmagno sconfitto dovette pagare in natura, come canone annuo, forme di formaggio al marchese di Saluzzo.