Inaugurato oggi il 52° Salone Nazionale di Vini Selezionati Douja d’Or che animerà l’intero centro storico fino al 16 settembre.
Si è aperta oggi ufficialmente, all’interno del nuovo spazio di degustazione allestito per l’occasione in Piazza Roma, elegante salotto cittadino, la Douja d’Or 2018.
Di eccezione il parterre di personalità presenti all’evento, con il Presidente della Camera di Commercio di Asti Erminio Renato Goria a fare gli onori di casa, accogliendo il Prefetto Alfonso Terribile e il Questore Alessandra Faranda Cordella, alla loro prima esperienza al Settembre Astigiano, il Vescovo Monsignor Francesco Ravinale, il Presidente della Camera di Commercio di Alessandria Gian Paolo Coscia, Mario Sacco Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, Paola Malabaila Presidente Unione Industriali della provincia di Asti e Ferruccio Dardanello Presidente Unioncamere Piemonte. Presenti Maurizio Rasero Sindaco di Asti, accompagnato da tutta la giunta comunale, Marco Gabusi Presidente della Provincia di Asti e Sindaco di Canelli, Giorgio Ferrero Assessore Regionale all’Agricoltura, oltre ai due parlamentari On. Andrea Giaccone e On. Paolo Romano. Rappresentate anche le Camere di Commercio di Novara e Biella, con i Presidenti Maurizio Comoli e Alessandro Ciccioni.
In platea, in rappresentanza dell’Onav, che anche quest’anno ha organizzato e gestito il Concorso Nazionale Douja d’Or, il Direttore generale Francesco Iacono affiancato dal Presidente di Piemonte Land of Perfection e del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato Filippo Mobrici.
La città di Asti e il comprensorio astigiano sono una terra che da sempre privilegia il fare alle parole e a esprimerne valori e tradizioni sono prima di tutto la grandezza del buon cibo e del buon vino, la Douja d’Or è oggi la manifestazione che meglio ne coniuga i due aspetti, proponendo al visitatore tutta la grandezza del saper fare unita a un racconto moderno e attuale.
I due assi portanti della manifestazione, ovvero il Concorso Nazionale e il Salone Nazionale dei Vini Selezionati, rappresentano proprio per questo uno strumento insostituibile di marketing territoriale capace di attrarre visitatori italiani e turisti stranieri, con un programma che in questa edizione 2018 si preannuncia ricco come mai prima d’ora. Tutti importanti gli avvenimenti proposti, a partire dal banco di degustazione di Piazza Roma dove i 283 i vini premiati rappresentativi di 175 aziende, tra cui 36 Oscar e 13 menzioni speciali attribuite ai vini dell’astigiano, saranno a disposizione del pubblico a partire da questa sera alle 19.00.
Ribadita la partnership, ulteriormente rafforzata quest’anno, tra Piemonte Land of Perfection e la Douja. Una presenza ancora più significativa che dimostra concretamente come il vino piemontese identifichi la Douja come un evento di qualità, tradizione e cultura, portando in degustazione i vini provenienti da tutte le denominazioni regionali nel nuovo e grande spazio allestito in Piazza San Secondo.
A Palazzo Ottolenghi saranno protagoniste le aree di degustazione dedicate alla rassegna dei Vermouth e vini aromatizzati e per la prima volta anche alle Grappe, grazie alla presenza di ANAG e del Consorzio di Tutela Grappa del Piemonte e Grappa di Barolo.
Molteplici anche gli eventi culturali, tra cui la Mostra del Maestro del Palio e la mostra “Del maneggiar l’insegna – il maneggio della bandiera nei secoli” in occasione del cinquantennale di fondazione A.S.T.A., entrambe a Palazzo Mazzetti.
Messo l’accento anche sull’importanza del grande evento del Festival delle Sagre, che coinvolgerà 41 Proloco e presenterà oltre 80 piatti della tradizione piemontese. Attesissima la sfilata della mitica rievocazione con oltre 3000 figuranti, che si terrà per le vie cittadine domenica 9 settembre.
Gli interventi istituzionali sono stati aperti da Mario Sacco Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti che ha rimarcato “il rinnovarsi virtuoso della collaborazione pubblico-privato” e ha presentato il convegno “Dal vino al sociale; L’università di Asti per il territorio” evidenziando “la sempre crescente importanza del polo universitario e il suo legame con il tessuto sociale e produttivo, attraverso corsi legati al territorio che creano occupazione per i giovani”
È stata quindi la volta del sindaco di Asti Maurizio Rasero, accompagnato dall’intera giunta comunale, che ha manifestato il sentimento di stima e collaborazione che lega l’ammnistrazione a Camera e Douja.“Il Settembre Astigiano si fa insieme, tutti insieme. Anche quest’anno abbiamo dimostrato di saper proseguire una collaborazione virtuosa, mettendo a disposizione tutte le risorse e gli spazi necessari, realizzando un settembre Astigiano ancora più grande e di qualità. È appena terminato il Palio e la grande affluenza di pubblico, così come le attività che per tutta la settimana hanno animato le contrade e la città, ci indicano che averne anticipato lo svolgimento è stata una scommessa vinta da parte della nostra amministrazione”.
Un ringraziamento a tutti i presenti all’inaugurazione di Piazza Roma, per l’impegno profuso all’organizzazione di questa edizione della Douja d’Or, del Festival delle Sagre e del Settembre Astigiano nel suo complesso è stato poi espresso da Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere Piemonte che, portando la voce di Unioncamere, ha sottolineato l’importanza del vino come ambasciatore della qualità italiana nel mondo e traino per l’export. “Asti in questi giorni diventa la capitale del vino italiano, protagonista della nostra cultura e della nostra credibilità internazionale”. Dardanello ha poi rassicurato sulla fusione che a breve vedrà insieme le due camere di Asti e Alessandria ricordando come la squadra delle Camere piemontesi sia coesa e goda di grande credibilità anche a livello nazionale ed estero “il vino sarà il filo conduttore per la condivisione e compartecipazione in azioni comuni, sinergiche e quindi più forti”.
A questo proposito, è intervenuto anche il Presidente della Camera di Commercio di Alessandria Gian Paolo Coscia, che ha ricordato come l’unione delle due realtà attraverso il Monferrato debba essere occasione di valorizzazione e tutela per l’intero comparto enogastronomico, turistico e culturale. Alla domanda su una futura unione delle due manifestazioni, Douja d’Or e Marengo d’Oro ha poi affermato che “l’evento astigiano è senz’altro un modello a cui tendere e con il quale, perchè no, allearsi in futuro”.
L’atteso intervento del presidente Erminio Renato Goria è arrivato al termine della presentazione ed è iniziato con i ringraziamenti al nuovo Prefetto Alfonso Terribile e al Questore Alessandra Faranda Cordella per “il grande impegno congiunto di forze dell’ordine, Prefettura e Camera di Commercio per garantire i massimi standard di sicurezza al settembre astigiano”. Dopo i ringraziamenti per la presenza e il sostegno al Vescovo Monsignor Francesco Ravinale, Goria ha affermato: “siamo in tanti a esprimerci in questi giorni e ognuno con la propria particolare sensibilità. Non siamo concorrenti ma cooperatori al bene comune dei nostri territori. Abbiamo una missione da condividere, una passione da interpretare e il compito di far crescere la desiderabilità di Asti, del Monferrato, del Piemonte nel Mondo. La Douja ha il suo fascino, è un oggetto che riassume storie e, come si dice oggi, si presta allo storytelling, ha veramente tanta storia e gli uomini di marketing sanno quanto essa valga. Serve un disegno comune e noi oggi, inaugurando la 52^ edizione, stiamo dimostrando di averlo, quel disegno comune, e di saperlo comunicare insieme.”
Alla fine della presentazione non sono mancati i ringraziamenti a tutti i dipendenti della Camera di Commercio di Asti che con “alta professionalità hanno profuso un impegno eccezionale per l’organizzazione di una Douja bella e ricca come mai prima d’ora”.
A seguire il primo brindisi ufficiale della Douja con tutti i convenuti intorno alla brocca d’oro 2018.
La serata è continuata con il tour presso tutte le location coinvolte.
L’Ossolano è la principale espressione casearia dell’estremo nord del Piemonte, prodotto dal latte di vacche nate, allevate e nutrite esclusivamente nelle valli di Anzasca, Antrona, Divedro-Antigorio-Formazza, Isorno e nella Valle Vigezzo, entità geografiche che si aprono nella Val d’Ossola.
Il formaggio “Toma Piemontese”, formaggio prodotto esclusivamente con latte di vacca, ha origini che risalgono all’epoca romana, ma solamente documenti dell’anno mille riportano citazioni che lo identificano precisamente, figurando soprattutto nei “pastus” distribuiti ai poveri o ai lavoratori subalterni, tanto da convalidare l’ipotesi di un suo uso, almeno in questi periodi iniziali, caratteristico dei ceti popolari; pare infatti andassero per la maggiore formaggi particolarmente piccanti e detti “formaggi dei poveri”.
Il Salame Piemonte ha forma cilindrica, o incurvata per le pezzature più piccole, è compatto e di consistenza morbida che deriva dalla breve stagionatura. La fetta si presenta compatta e omogenea di colore rosso rubino. Il profumo è delicato di carne matura stagionata, di vino e di aglio. In particolare, l’aggiunta del vino derivante da uve Barbera, Dolcetto e Nebbiolo conferisce al prodotto un terroir unico e particolare.
La Robiola di Roccaverano, è un formaggio fresco sottoposto a maturazione, o affinato e per la sua produzione si adopera latte crudo intero di capra, di pecora e di vacca, proveniente esclusivamente dall’area di produzione. Le origini risalgono ai Celti che producevano un formaggio simile al prodotto attuale. Con l’avvento dei Romani il formaggio assunse il nome di “rubeola”. Ma l’importanza della “Robiola” venne evidenziata in un manoscritto del 1899, fra le notizie storiche di interesse politico: nel Comune di Roccaverano venivano tenute cinque fiere annue, durante le quali si vendevano per l’esportazione “eccellenti formaggi di Robiole”. L’alimentazione degli ovi-caprini e delle vacche è ottenuta anche dal pascolamento degli animali e dall’utilizzo di foraggi verdi e/o conservati che si ottengono dai prati e prati-pascoli ricchi di numerose piante aromatiche ed officinali. Sono proprio queste specie spontanee di erbe officinali o comunque capaci di avere qualità particolari che costituiscono un alimento di alta qualità per gli allevamenti ovini e caprini, nonché per il bestiame bovino e che con i vari profumi ed aromi fanno assumere alla “Robiola di Roccaverano” una fragranza che lo distingue da ogni altro formaggio.
Il formaggio “Raschera”, formaggio prodotto da latte vaccino, con eventuali aggiunte di latte ovino o caprino è storicamente presente nella provincia di Cuneo e richiama il nome del Lago Rascherà, nell’area prospiciente la zona del Monregalese, da cui si è diffusa la produzione del formaggio che ha conservato le caratteristiche originarie, legate ad una tecnica consolidata.
La «Nocciola del Piemonte» o «Nocciola Piemonte» designa il frutto in guscio, sgusciato o semilavorato della varietà di nocciolo «Tonda Gentile Trilobata » ed ha sapore finissimo e persistente e polpa croccante.
Il formaggio “Murazzano”, formaggio di latte ovino, che può essere integrato con latte vaccino, è storicamente presente nella provincia di Cuneo e richiama il nome del Comune di Murazzano che ne è il centro maggiore di produzione.

Il Castelmagno prende il suo nome dal santuario dedicato a San Magno presente nel comune omonimo. Le origini sono antichissime: le prime forme furono prodotte già nel XII secolo e il primo documento ufficiale che registra la sua esistenza è una sentenza arbitrale in cui il Comune di Castelmagno sconfitto dovette pagare in natura, come canone annuo, forme di formaggio al marchese di Saluzzo.