Lo sviluppo locale attraverso la narrazione dei luoghi

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“Raccontare i nostri luoghi per agganciare il futuro”. È il titolo dell’incontro che si è tenuto ieri pomeriggio presso il Polo Universitario Asti Studi Superiori nell’ambito delle iniziative legate alla Douja d’Or. Il primo a prendere la parola è stato il presidente della Camera di Commercio di Asti Erminio Renato Goria. “Quest’anno il Concorso della Douja d’Or ha premiato la qualità, visto che dei 299 vini ritenuti meritevoli di riconoscimento ben 48 hanno ottenuto l’oscar. Per quanto riguarda il Festival delle Sagre è stato un vero e proprio successo per le Pro Loco, tenuto conto dell’incremento rispetto allo scorso anno”. Un convegno, quello di ieri, fortemente voluto dall’Unpli, l’Unione nazionale delle Pro Loco d’Italia rappresentata dal vice presidente nazionale e presidente regionale Giuliano Degiovanni. Ma come valorizzare e sviluppare i territori che hanno peculiarità legate all’enogastronomia? Una prima risposta è giunta da Enza Laretto di Aregai Terre di Benessere: “Come associazione abbiamo creato un modello di sviluppo che tiene conto della sostenibilità e dell’autenticità dei territori. In particolare abbiamo realizzato un progetto dedicato alla ristorazione sostenibile con il coinvolgimento anche degli enti locali”. Ma che importanza hanno autenticità, memorabilità e sostenibilità per un territorio?  A spiegarlo è stato Enrico Ercole docente presso il master in sviluppo locale attivo ormai da anni presso il Polo universitario di Asti. “La memoria nasce da una sensazione. Una cosa vissuta e toccata. Questo è molto importante per un turista contemporaneo che ricorda le proprie esperienze vissute nei territori visitati”. Sul tema della valorizzazione dei territori  è intervenuto anche il professor Arturo Paternello, Presidente della Scuola di economia e statistica Milano – Bicocca: “In un’ottica globale i valori del territorio si promuovono oggi  con l’utilizzo di  strumenti avanzati. Le parole d’ordine sono  conservazione e valorizzazione delle tradizioni. Credo che in un’epoca come questa per valorizzare i territori occorra una visione globale e le risorse economiche per sostenere i progetti. Le amministrazioni locali non devono avere a mio parere in questo frangente una visione a breve termine”.

Visione non solo locale ma anche internazionale, come ha sottolineato Dario Ferrari presidente della Camera di Commercio Italia – Repubblica Ceca: “Vi è una regione vitivinicola che è quella della Moravia che ha interesse oggi d’interconnettersi con realtà europee simili. In particolare, l’interesse è anche rivolto ai nuovi sistemi di meccanizzazione di cui la provincia di Asti è leader per quanto riguarda l’enomeccanica”. Dati importanti sottolineati dal presidente della Camera di Commercio di Asti Erminio Renato Goria: “La provincia di Asti è leader nel settore dell’enomeccanica, tenuto conto che nel 2016 il fatturato è stato di 315 milioni di euro pari al 20% del totale dell’export provinciale. Per quanto riguarda il settore vitivinicolo il fatturato è stato pari a 256 milioni di euro. Un ulteriore impulso alla produttività giungerà dall’unione delle due Camere di commercio di Asti e Alessandria con un territorio che conta 643 mila abitanti, con 308 Comuni. Secondo una prima valutazione, il valore aggiunto dall’unione delle due Camere di Commercio sarà intorno agli 11 miliardi”. Un’unione ben rappresentata dalla presenza del primo cittadino di Alessandria Gianfranco Cuttica di Revigliasco e già concretizzatasi a livello universitario, come ha spiegato Francesco Scalfari: “Presso il polo universitario di Asti abbiamo studenti provenienti anche dalla provincia di Alessandria, mentre studenti astigiani studiano in terra alessandrina grazie alle sinergie attualmente in atto tra le università operanti nei rispettivi territori provinciali”. Un’ulteriore spinta alla collaborazione tra le due province giunge da due interessanti progetti quali “Apical” dove gli elementi essenziali sono le persone, la cultura, il territorio e la solidarietà che possono essere “venduti” sotto forma di ticket attraverso l’e-commerce e dove la componente sociale è molto forte, mentre “Monferrato 1050” sarà il progetto che potrà posizionare la terra aleramica in Italia e nel mondo. Un  traguardo operativo che rafforzerà gli sforzi congiunti degli Enti Locali e delle imprese interessate a sviluppare un marketing culturale, turistico e relazionale per nuovi sbocchi occupazionali e produttivi grazie  alla creazione di un sito espositivo “naturale” con 8 aree tematiche, 16 auditorium, 24 anfiteatri naturali. L’ideazione e la regia generale è dell’Unione Giornalisti e Comunicatori Europei che è stato tra i promotori del convegno che si è tenuto ieri al polo universitario di piazza De André.

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